You are using an outdated browser. Please upgrade your browser to improve your experience.
Sea Shepherd Global è una Onlus che opera a livello mondiale per proteggere gli animali marini, combattendo la pesca illegale attraverso campagne in mare e in terra.
Abbiamo avuto il piacere incontrare virtualmente la ciurma della nave Sea Eagle della Sea Shepherd Global e intervistare Alessandra Pafumi, membro dell’equipaggio del nostromo Lauren Duke, ora in sosta presso il porto di Augusta, in Sicilia per la manutenzione invernale, prima di riprendere il largo del Mediterraneo.
La Sea Eagle ospita una crew di circa 20 persone, al momento impegnate nel preparare la nave per una nuova stagione di azioni, sostenute esclusivamente da sottoscrizioni, fondi privati, donazioni e dallo shop online, per finanziare in modo libero le attività della Sea Shepherd Global, e rendere sia la nave che le campagne più efficaci per la salute e la protezione dei mari.
L’equipaggio utilizza ovviamente solo prodotti 100% naturali, plant-based ed ecologici, perché scarica direttamente in mare, e segue una dieta e uno stile di vita vegano.
Bioearth - sensibile alle tematiche ambientali - ha quindi potuto donare i suoi prodotti naturali, vegan e bio, sia per la cura delle persone che per la cura degli spazi della nave con la linea HOME.
Alessandra Pafumi, che abbiamo avuto il piacere di intervistare, è laureata in Biologia Marina, nutre una profonda passione per il mare, l'ambiente, e ha sempre fatto attivismo e volontariato in centri di recupero.
“Volevo aiutare gli animali marini in modo diretto. - Racconta -. E Sea Shepherd è l’unica ONG che lo fa, e lo fa in modo efficace, salvando milioni di vite ogni anno. La campagna che conduce nel Mediterraneo è davvero molto efficace e specifica. Viene svolta in collaborazione con le Guardie Costiere monitorando pescherecci e rilevando le attrezzature per la pesca illegale”.
Sea Shepherd conduce campagne diverse per ogni stagione, a partire dalla primavera, per tutta l’estate, fino al mese di ottobre.
Durante il periodo riproduttivo dei polpi, ad esempio, va alla ricerca delle trappole che mettono a rischio la stessa sopravvivenza della specie: “sostanzialmente dei rifugi per i polpi, come una casa, dove vanno a deporre le uova”. In altri periodi monitoriamo le aree protette dove si fa pesca illegale, per andare a rimuovere o segnalare Fish Aggregating Devices (FADs), ossia strutture che facendo ombra, attirano pesci e li catturano, e altri dispositivi, reti e lenze da pesca lunghissime”.
Si fanno campagne anche a terra, precisamente al Parco Marino del Plemmirio di Siracusa.
“Ogni mese, una pattuglia controlla dal promontorio che non ci siano pescherecci nell’area protetta”.
Ci parli un po' della vostra crew?
“Gli equipaggi sono sempre formati da persone provenienti da paesi dove Sea Shepherd Global opera da più tempo: Francia, Inghilterra, Romania, Australia, Nuova Zelanda, Canada, Africa.
C’è una grande varietà e questo è molto stimolante: persone da tutto il mondo con vari passati e skills diverse”.
Ma com’è una giornata tipo su una nave della Sea Shepherd Global?
“Abbiamo una routine che inizia con la colazione e il morning meeting, in cui Capitano, Ingegnere capo e Nostromo ricapitolano cosa c’è da fare sulla nave.
In terra ferma ci sono diversi team: ingegneri, elettricisti e mozzi. Lavoriamo insieme alla manutenzione e alle pulizie ecc. fino alle 16:30 circa. Mentre in mare si lavora alla rimozione di reti, e a tutto ciò che siamo in grado e autorizzati a fare per salvare gli animali marini”.
La quotidianità sulla nave è anche fatta di training.
“Si impara a fare tantissime cose: a usare il trapano, la fresa, ad affrontare un fuoco in barca, fare nodi, la falegnameria. È bello vedere persone con tutte queste skills che lavorano insieme con grande senso di collaborazione, aiuto e ascolto reciproco.
Ogni cosa nuova che viene introdotta da un membro dell’equipaggio viene poi mantenuta. Prima ad esempio la frutta e la verdura la compravamo, ora invece recuperiamo al mercato quella che butterebbero via”.
Avete mai incontrato i pirati o barche con migranti?
“Nel Mediterraneo non c’è questo problema, ma Sea Shepherd Global è attiva anche lungo le coste dell’Africa, e le navi che si trovano per mare corrono il rischio di incontrarli, per cui gli equipaggi fanno specifici training”.
“Non ho ancora fatto missioni in mare, per cui non mi è capitato di incontrare migranti ma quest'anno, nel Porto di Augusta, abbiamo incontrato i membri dell'equipaggio della nave Rise Above, anch’essa in manutenzione: una nave piccola dove possono ospitare 90 persone. Ci siamo fatti visita a vicenda, è stato molto bello”.